L’identikit di un arbitro, secondo Alberto Santoro

Ci sono appuntamenti a cui un associato non può mai mancare: la visita di un collega della massima serie presso la propria sezione è proprio uno di questi. Mercoledì 20 marzo, gli arbitri di Portogruaro hanno accolto nella loro casa il collega Alberto Santoro, della sezione di Messina. Davanti a così tanti giovani, Alberto ha sentito la responsabilità di trasmettere un messaggio molto chiaro: quali siano le caratteristiche che un arbitro deve avere per raggiungere la propria serie A.

Alberto, già nel pomeriggio, presso lo stadio-velodromo “Pier Giovanni Mecchia” di Portogruaro, aveva mostrato agli arbitri granata che intensità atletica devono avere per poter eccellere nei 90 minuti previsti, senza dimenticare il recupero.

Contestualmente alla propria preparazione fisica, tra le caratteristiche essenziali di un arbitro, come ha continuato a svelare alla riunione tecnica, ci sono la conoscenza del regolamento, la personalità e la comunicazione, elementi variegati che nei diversi campionati regionali italiani vengono appresi in maniera sbilanciata, ma che, inevitabilmente, devono essere uniformati a livello nazionale.

“Riguardarsi in modo oggettivo può aiutare a migliorarsi esponenzialmente”, ha chiosato. 

I video delle proprie gare, infatti, sono ormai fruibili persino nelle categorie minori del calcio dilettantistico e per un giovane arbitro ambizioso diventano un fattore imprescindibile per garantirgli una buona carriera ab origine.

Verificare il proprio comportamento in campo e analizzare la propria postura e gestualità diventa un elemento importante per esercitarsi a trasmettere messaggi chiari, semplici e brevi: “solo il 7% del messaggio viene trasmesso attraverso le parole, il 38% dal tono di voce e un solido 55% viene trasmesso dal linguaggio del corpo.” L’obiettivo dev’essere vincere un confronto, non quello di stravincere. Formative sono anche le numerose salite che un arbitro deve affrontare e superare.

In conclusione, tuttavia, nessuno degli elementi presentati in precedenza possono prescindere da quello ritenuto da Santoro il più cardinale: la conoscenza della materia calcio, senza la quale tutta l’essenza di un arbitro di calcio perde di significato; vedere partite e comprenderne la strategia, senza focalizzarsi solo sull’arbitro, ma con l’obiettivo di interiorizzare il gioco nella sua natura tecnica e tattica.

Al termine dell’incontro, il Presidente di Sezione, Luca Vian, ha ringraziato calorosamente Alberto per la sua disamina, rivolgendo ai propri ragazzi l’augurio di arrivare nella serie regina come il collega siciliano, continuando a crederci e a lavorare ardentemente.

A cura di Matteo Anese e Grigore Gherela

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